Le Notti Bianche

Le Notti bianche

Dal romanzo di  FEDOR M. DOSTOEVSKIJ

Con MAURO RACANATI

e BARBARA BOVOLI

 

Adattamento e Regia ALESSANDRA PIZZI

È lampante l’attualità del classico di Dostoevskij, il cui protagonista è un giovane scrittore solitario e senza amici che vaga per le vie di una San Pietroburgo notturna, anelando a un incontro capace di suscitargli delle emozioni reali e non solo immaginate. Infatti l’alienazione e l’evitamento sono due comportamenti molto più frequenti nella nostra contemporaneità che all’epoca dell’autore russo. Familiare è l’incapacità di aprirsi genuinamente alle persone che ci circondano (tra le quali mettiamo sempre più schermi e issiamo muri sempre più alti)

“Era una notte incantevole, una di quelle notti come ci possono forse capitare solo quando siamo giovani, caro lettore”.

Lo scrittore è un fantasma che si aggira nelle vite degli altri, un osservatore che tesse in segreto la sua rete, prende dalla realtà e trasforma, fa e disfa trame, ruba le sembianze e gli eventi dalla vita e li inserisce in un sogno di sua fattura. Perso nelle sue fantasticherie, spesso si dimentica del mondo reale. 

Questa è la sorte del protagonista de Le notti bianche, scrittore ideale ma non di professione, un giovane senza amici, “né buoni conoscenti, né qualcuno con cui dividere la propria gioia nei momenti di gioia”. La solitudine è il motore della sua immaginazione che lo porta a vagare per le vie di una San Pietroburgo notturna, anelando a un incontro capace di suscitargli delle emozioni reali e non solo immaginate. Il suo desiderio è sincero per quanto la sua indole l’abbia sempre portato a preferire i suoi sogni alla compagnia dell’Altro. Non si tratta infatti di un essere ripugnante ma di un giovane uomo, che conosce tutti ma che nessuno conosce, bloccato tra l’attesa della vita e la paura stessa di vivere.

Barbara Bovoli
Mauro Racanati