Arianna ha perso il filo
Barbara Bovoli è un’attrice coraggiosa, un folletto del palcoscenico che fa dell’indipendenza la sua forza nel concepire e mettere in scena i suoi testi. Dopo il successo di Luna, ha presentato la sua nuova fatica, tutta sua, dal titolo eloquente: Arianna Ha Perso Il Filo. Arianna è una donna, ma potrebbe benissimo rappresentare tutti noi, smarriti in un mondo senza più punti di riferimento. La particolarità e la bellezza del suo spettacolo è che per interpretarlo, Barbara utilizza e mescola più registri, come solo gli interpreti davvero preparati riescono a fare. Sembra una commedia divertente, ma non tarda ad avventurarsi con ironia anche feroce nelle nostre vite. Relazioni, studio, lavoro, la gestione di tempi e modi imposti subdolamente sin dalla nascita, fino al momento in cui, nei modi fulminei che la vita ci propone, mentre siamo indaffarati a progettare altro, ci si rende conto che il filo è smarrito, che forse eravamo attaccati tenacemente a qualcosa di etereo. A qualcosa, o qualcuno, che forse non è proprio una roccia sicura. Il Teseo di turno, insomma, che non esita ad abbandonarci disperati dopo averci illuso. Può assumere qualsiasi forma, non solo umana.
Ecco, il testo della Bovoli, con la finezza psicologica che lo contraddistingue, spazia intelligentemente dalla comicità alla satira, ai toni epici propri della tragedia greca, all’utilizzo sapiente del corpo e dello spazio (Lecoq docet) per poi tornare all’amarezza disincantata di una vita che non è proprio quella immaginata. Un percorso comune a tanti, forse tutti, ma di cui non tutti prendono coscienza. Lei lo fa e ce lo mostra, col suo spettacolo originale, sorprendente, che gioca col sorriso per affondare il colpo quando meno lo si aspetta, lasciando senza fiato, in un finale inaspettatamente forte, ma reso meno duro dalla consapevolezza matura del personaggio. Monologo dal testo non semplice, anche fisicamente impegnativo per la minuta ma atletica Barbara, che riesce ad arrivare a segno come una sberla assestata sul volto di chi si illude di poter controllare tutto. Anche la potenza inarrestabile della vita stessa. Si ride, si riflette, ci si emoziona, ci si commuove.